lunedì 28 febbraio 2011

9

fagioli e scarola


due versioni per questo classico della cucina campana, ricco sia di gusto che dal punto di vista nutrizionale, ma povero di calorie e nei costi.

la prima versione, fast&furios, per quando si hanno i tempi veramente ridotti all'osso.

occorrente
un cespo di scarola ben lavato e sgrondato
un barattolo di fagioli lessati, cannellini o borlotti
uno spicchio d'aglio
peperoncino piccante
olio extravergine d'oliva

in tegame fate soffriggere l'aglio e il peperoncino, aggiungete le foglie di scarola spezzettate grossolanamente con le mani e fatele appassire rigirandole spesso.
aggiungete i fagioli col loro liquido di conservazione, mezzo bicchiere d'acqua calda e fate cuocere qualche minuto.
aggiustate di sale e servite bollente, preferibilmente in coccio, su un crostone di pane abbrustolito o una fresellina croccante.

se invece avete tempo da dedicare ad una versione più slow
occorrente
200 gr di fagioli secchi
aglio
rosmarino
alloro
pomodori secchi
scarola
peperoncino
olio extravergine d'oliva
sale

cominciate col mettere a mollo i fagioli dalla sera precedente.
il giorno dopo scolate i fagioli dall'acqua dell'ammollo e lessateli, dai 20 minuti a mezz'ora in pentola a pressione, o fino a cottura in pentola normale, con uno spicchio d'aglio, una foglia di alloro, un rametto di rosmarino e, se li avete, uno o due pomodori secchi.
lavate e lessate la scarola, ben al dente.
ripassatela in tegame con un giro d'olio in cui avrete soffritto il peperoncino e l'aglio.
aggiungete i fagioli lessati e qualche mestolo del loro brodo di cottura.
aggiustate di sale e, dopo aver fatto cuocere ancora per qualche minuto, servite bollente con il solito crostone di pane o la fresella.

assaggiate e poi leccatevi le dita...

mercoledì 23 febbraio 2011

14

torta di mele

ancora una ricetta per torta di mele, ebbene sì!
questa versione con la panna acida, che ne alleggerisce il gusto e la consistenza, ci è particolarmente piaciuta.

ingredienti per una teglia da 24 cm di diametro

150 gr farina 00
150 gr zucchero
75 gr burro fuso
75 gr panna acida
3 tuorli d'uovo
scorza grattugiata di limone
1 bustina vanillina
mezza bustina lievito
3 mele sbucciate e affettate sottilmente

in una ciotola miscelare la farina, il lievito, lo zucchero, la vanillina e la scorza di limone.
aggiungere i tuorli, il burro e la panna acida.
mischiare bene il composto e versarlo in una teglia imburrata ( io ho usato una forma in silicone e non ne ho avuto bisogno).
livellatelo bene col dorso di una cucchiaio o una spatola quindi disponetevi le fettine di mele, infilandole per circa un terzo all'interno dell'impasto.
cospargete con un pochino di zucchero semolato e infornate a 170° con funzione ventilato per 40 minuti circa.
poichè la consistenza di questa torta è molto friabile, sformatela con attenzione dopo averla fatta raffreddare un po'.

che dire... deliziosa!

lunedì 21 febbraio 2011

8

ali di pollo alla curcuma


per 4 persone

8 alette di pollo (oppure 4 coppie unite)
uno spicchio d'aglio
mezzo cucchiaio di curcuma
2 chiodi di garofano
4 bacche di ginepro
una foglia di alloro
un cucchiaino di capperi
sale
mezzo bicchiere vino bianco secco
olio extravergine d'oliva

lavate e asciugate le alette, fatele dorare con cura in padella con un bel giro d'olio a fuoco vivace.
aggiungete odori e spezie e fate insaporire per qualche minuto prima di sfumare col vino.
salate e aggiungete alla padella mezzo bicchiere d'acqua calda, incoperchiate e fate cuocere a fuoco lento per una trentina di minuti, controllando la cottura perchè il liquido non si asciughi.

saporite, sane, economiche e semplici da preparare, io ho le ho servite in monopiatto accompagnate da un semplice risotto giallo allo zafferano.

giovedì 17 febbraio 2011

7

ravioli di branzino e ortiche al burro e salvia


occorrente per 6 porzioni

per la sfoglia
250 gr farina 00
2 uova medie
una presa di sale
1 o 2 cucchiai di acqua (all'occorrenza)

per il ripieno
200 gr polpa di branzino
una ciotolina di cimette di ortica
80 gr ricotta vaccina

per il condimento
burro
foglie fresche di salvia


preparate la sfoglia impastando a lungo gli ingredienti, copritela e lasciatela riposare in luogo fresco per un'ora.

preparate il ripieno frullando nel mixer le foglie di ortica ben lavate e asciugate.
per ovvi motivi, durante questa operazione vi consiglio di utilizzare guanti e centriguga ;)

aggiungete la polpa di branzino accuratamente spinata, frullate, e poi frullate ancora dopo aver aggiunto anche la ricotta.
se il composto risultasse troppo umido potete unire al tutto un cucchiaio di pangrattato.

stendete ora la sfoglia abbastanza sottile ( io con la macchina della marcato ho sfogliato sul 5, da 1 a 7).
formate i ravioli con un cucchiaino da té di ripieno per ciascuno, chiudeteli con attenzione, che non si aprano in cottura, e disponeteli sulla spianatoia cosparsa di semola affinchè non si attacchino.

lessateli in abbondante acqua salata. per ottenere una cottura ottimale ed evitare che si aprano in cottura, buttate i ravioli nell'acqua un attimo prima dell'ebollizione e quando salgono a galla abbiate l'accortezza di forarli con uno spiedino, in modo da far uscire l'eventuale aria dall'interno.
scolateli al dente e conditeli col burro caldo in cui avrete rosolato le foglie di salvia.

in questi ravioli il gusto delicato del pesce viene piacevolmente arricchito ma non stravolto dal leggero piccantino dell'ortica. molto buoni!

p.s. questo è anche un ottimo sistema per riciclare eventuali avanzi di pesce lesso o arrosto, come orata, merluzzo o sogliola.

martedì 15 febbraio 2011

7

frittelle di carnevale


le classiche frittelle di carnevale, preparate stavolta con l'ausilio dei fiocchi di patate per accorciare i tempi di preparazione, dalla ricetta di maila70.

occorrente per 10 frittelle del diametro di una decina di cm.

260 gr farina manitoba
30 gr fiocchi di patate (quelli per purè), equivalenti ad una patata media lessa
1 uovo
30 gr zucchero
30 olio di mais
mezzo bicchierino marsala alle mandorle
scorza di limone e di arancia grattugiate
1 vanillina
10 gr lievito di birra fresco
140 gr latte bollente con cui rinvenire i fiocchi di patate.
1 pizzico sale
olio per frittura
zucchero semolato


far rinvenire i fiocchi di patate nel latte bollente e lasciarli raffreddare.
sciogliere il lievito in poco latte, mettere tutti gli ingredienti nella ciotola della planetaria e col gancio far lavorare per 15 minuti.
formare una palla con l'impasto e far lievitare coperto in luogo caldo ( io dentro il forno) fino al raddoppio del volume.
versare l'impasto sulla spianatoia infarinata e dividerlo in 10 parti uguali.
con le mani ben infarinate formare delle palline ben sigillate sul fondo, forarle al centro e poi allargarne bene il buco, fino ad ottenere delle ciambelle da far rilievitare coperte e al caldo fino al raddoppio.

in una padella fonda scaldare l'olio e friggerle, avendo cura di cominciare dalla parte rivolta in alto durante la lievitazione. in tal modo anche la parte inferiore delle ciambelle avrà modo di gonfiarsi bene in cottura.
una volta ben dorate su entrambe i lati, scolarle e farle asciugare qualche minuto su carta da cucina, prima di passarle in abbondante zucchero semolato.

servirle caldissime, accompagnate da un buon passito.


mi scuso per il fatto di non ricambiare le vostre visite al blog, ma in questo periodo ho davvero pochissimo tempo e fatico anche solo ad aggiornare il mio.
confido nella vostra comprensione :) un abbraccio a tutti!

lunedì 14 febbraio 2011

7

pane a pasta dura

ricetta, corredata di dettagliatissimo video, presa dal sito vivalafocaccia.com, esattamente qui.

ingredienti
300 g di acqua a temperatura ambiente
10-12 g di Sale
30 g di Olio Extra Vergine
550 g di Farina 00
25g di Lievito di Birra

vi rimando al video per la preparazione del'impasto e la preparazione dei panini.

fatte pezzature da 150 gr cadauna, io l'ho cotto nel forno elettrico ben caldo, a 190°, con la sola resistenza di sotto accesa , e accendendo quella superiore solo per gli ultimi 10 minuti, per far dorare bene la superficie superiore dei panini.

risultato: un pane dalla crosta croccante e dalla fragrante mollica, molto saporito e incredibilmente leggero.
da provare!


venerdì 11 febbraio 2011

11

costeddas de parara: focaccine dolci campidanesi con caffè e frutta secca


questi profumatissimi e deliziosi dolcetti della tradizione campidanese si preparavano generalmente in occasione delle feste, pasqua e natale, oppure in occasionie di ricorrenze particolari, quali nascite, matrimoni, insieme a tutti gli altri dolci tipici sardi.
come questi, oramai li si trova in commercio durante tutto l'anno, e ovviamente la ricetta varia di paese in paese, ma anche di famiglia in famiglia.
questa è la mia.

ingredienti

250 gr farina
250 gr mandorle pelate
150 gr uva passa
50 gr gherigli di noce tritati
100 gr zucchero
1 cucchiaino lievito in polvere
1 pizzico sale
1 punta di cucchiaino noce moscata in polvere
1 cucchiaino cannella in polvere
caffè q.b.

per la glassa
1 tazzina caffè ristretto
1 tazzina colma di zucchero a velo
un cucchiaio di nutella (facoltativo)


tostare leggermente le mandorle; potete farlo anche nel forno a microonde con funzione combinata micro+grill, massima potenza per 5 minuti.
una volta raffreddate tritatele grossolanamente in un mortaio o nel mixer.
in una ciotola mettete tutti gli ingredienti, mischiateli con cura, poi impastate tutto con caffè freddo tanto quanto necessario ad ottenere un impasto lavorabile e non troppo appiccicoso.
aiutandovi con un po' di farina, stendete l'impasto su un piano, livellandolo con il mattarello a un cm scarso di spessore.
con un coltello ricavatene dei rombi che disporrete su una teglia foderata con cartaforno.
infornate a 180° per una decina di minuti.
procedete alla preparazione della glassa portando ad ebollizione il caffè, versatelo sullo zucchero a velo, mescolando fino al completo scioglimento.
se desiderate una glassa più densa e "cioccolatosa" aggiungete anche un cucchiaio di nutella.
con questa glassa spennellate le focaccine disposte su una gratella per dolci.
a piacere spolverate di confettini colorati.
lasciatele asciugare bene prima di servirle o conservarle.



lunedì 7 febbraio 2011

20

le meringhe al cocco cotte, o meglio, asciugate nel forno a legna


dopo una lunga pausa, molto lunga, lo ammetto, torno a pubblicare sul blog questa semplice ricetta delle meringhe, un dolce che fino a poco tempo fa mi sono sempre rifiutata di preparare perchè il sapore non è che mi facesse proprio impazzire.
almeno fino ad assaggiarne la versione al cocco della mia amica rita.

...e fu subito amore!


per 24 meringhe belle grandi

6 albumi (uova medie)
500 gr di zucchero semolato
50 gr farina grattugiata di cocco


nella planetaria far montare gli albumi con lo zucchero per 20 minuti a velocità massima, con la frusta a filo.
una volta che il composto risulterà sodissimo e bello candido incorporatevi la farina di cocco a cucchiaiate, lavorando dall'alto verso il basso con una spatola e con delicatezza.
a questo punto foderate 2 teglie con cartaforno e preparate le meringhe.
io procedo con due cucchiai in questo modo.
prelevo una cucchiaiata di meringa, la arrotondo un po' con l'aiuto del secondo cucchiaio e la poso sulla teglia. prendo una seconda cucchiaiata di meringa, la aggiusto un po' nella forma e con molta attenzione la poso sul mucchietto che ho depositato precedentemente sulla teglia. a quel punto con i due cucchiai do la forma, partendo dalla base verso l'alto, attorcigliandole un po' col dorso dei cucchiai.
naturalmente nulla vieta l'utilizzo del sac à poche, ma a me piacciono cicciottine e non troppo "azzimate", che sappiano di fatto a mano, insomma.

continuo a preparare le meringhe disponendole non troppo vicine fra loro, dal momento che in cottura comunque si gonfieranno un pochino.
una volta terminato, volendo ci si possono far cadere sopra, e rimarranno perfettamente attaccati, i confettini di zucchero argentati o colorati.

forse saprete che le meringhe non si cuociono, semplicemente si lasciano asciugare a lungo nel forno tiepido, anche 60 o 90 minuti, dipende da quanto vi piacciono morbide all'interno, a 100/120°, meglio se con funzione ventilata.

io però, dal momento che posseggo l'adorato forno a legna pizza party, e che ogni fine settimana ci cuocio delle belle infornate di pizza napoletana, ho scoperto che me le posso preparare praticamente a costo zero.
semplicemente sfruttando il calore residuo del forno, che all'indomani della serata pizza sarà alla perfetta temperatura per le meringhe, avendo l'accortezza, una volta terminata la cottura delle pizze, di chiudere lo sportello e il comignolo del forno, perchè si raffreddi piano piano.

perciò una volta pronte, metto le due teglie nel forno e le lascio dentro un'ora, ma anche due se il forno è un po' più basso di 100°, contollandole ogni mezz'ora e invertendone la posizione a metà asciugatura.
in questo modo sforno delle meringhe friabili e leggerissime, ma con ancora un piccolo cuore tenero e un delicatissimo gusto al cocco che smorza l'eccessiva dolcezza della meringa.



vorrei ringraziare quanti qui hanno lasciato i loro saluti, coloro che mi hanno contattato in privato o mostrato comunque interessamento durante la mia "latitanza".
ho molto apprezzato e a tutti dico solo che avevo bisogno di staccare un po' la spina per prendermi cura di altre cose.
vi ringrazio ancora e contraccambio il vostro affetto.
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